L’Onda che travolge il Palio di Siena: Giovanni Atzeni
Per chi ancora non lo sapesse da luglio mi sono finalmente trasferito a vivere in Toscana nella provincia che amo Siena e con la donna che amo, sono felicissimo di questa decisione ma ve ne parlerò forse più avanti. ☺
Incantevoli paesaggi, curva tra dolci colline e un patrimonio storico culturale da fare invidia a qualsiasi Paese al mondo.
Una passione storica che per la città di Siena e i suoi abitanti, sentita in modo assolutamente viscerale, è il Palio. Si svolge due volte l’anno (per eventi eccezionali anche tre) per il resto sempre a luglio e agosto.
La contrada o il fantino che vince entrambe le “carriere” nello stesso anno si dice faccia il “cappotto”.
I cavalli sono estratti a sorte e i fantini sono scelti dalla contrada in base al cavallo assegnato. Difficile che lo stesso fantino monti per la stessa contrada e/o con lo stesso cavallo per due volte consecutive.
Dopo aver lavorato con dei cavalieri (intesi come fantini e non come carica “cavalleresca” ☺ ) ottenendo risultati straordinari insieme (presto sarà on-line una speciale intervista) ho deciso di vivere il mio primo palio di Siena dalla meravigliosa Piazza del Campo.
Per chi non li conoscesse bene i fantini sono atleti professionisti al 110%.
Allenamenti fisici, allenamenti tecnici tutti i giorni, con una variabile in più: il cavallo.
Certe volte lo hanno allenato e lo conoscono bene, altre volte capita che abbiamo solamente 4 giorni di tempo per entrare in sintonia con lui prima della gara.
Il cavallo è un animale super sensibile ed ogni emozione che noi viviamo la trasmettiamo immediatamente e direttamente anche anche a lui, comprese la paure di fallire, di cadere o la voglia di vincere arrivare davanti a tutti qualsiasi cosa accada.
Giovanni Atzeni detto “Tittia” è il fantino più giovane in gara ha 28 anni, ha imparato dai migliori, questo Palio lo ha corso con la contrada dell’Onda e per come l’ho visto io, ha avuto qualcosa in più degli altri.
Nelle interviste dice che ci vuole fortuna e che la sua famiglia è stata il supporto fondamentale per una base solida; io gli credo.
Ma credo ci sia qualcosa di più qualcosa che va oltre, infatti in campo c’era lui da solo.
E’ partito in terza posizione ma il cavallo è inciampato nel canape (la fune che abbassandosi da il via alla gara) e si trova 5°.
Poteva disperare o mordere e rimontare, secondo voi cosa ha scelto di fare ?
Ha scelto la seconda ed a metà corsa ha deciso di fare una manovra molto azzardata, infilare il suo cavallo in curva al San Martino in mezzo ai due che comandavano la gara.
Ha preso qualche nervata dal fantino della Lupa ma ha galoppato più forte e non c’è né stato più per nessuno.
E’ partito male, ha lottato con i denti, si è preso un rischio altissimo che lo ha portato in testa, ha concluso davanti a tutti facendo Cappotto ed è entrato nella storia del Palio.
Quando cambi cavallo, quando cambi contrada c’è solamente una cosa che rimane uguale: sei tu.
E quando sei allenato fisicamente e tecnicamente come gli altri, c’è solamente una cosa che può darti il plus valore: la tua testa.
Da fuori ho notato concentrazione e motivazione alla vittoria altissime.
La motivazione (motivo all’azione) è intima, personale e risponde alla domanda “PERCHE’ voglio vincere?”
Questo è ciò che ti anima e arde dentro te in ogni sfida.
Nel mio lavoro sono solito dire: quando il PERCHE’ vuoi ottenere un risultato è forte , il COME ottenerlo lo trovi sempre e Giovanni l’ha dimostrato.
Per dare un’ idea a chi non c’era, il palio conta circa 70.000 spettatori in piazza e quando entrano i fantini a cavallo tutto il pubblico si ammutolisce completamente; un silenzio surreale che ti fa venire la pelle d’oca.
Immagina il silenzio totale di 70.000 persone, inimmaginabile vero? Invece accade.
Pensa a come può viverlo emotivamente ciascuno dei 10 fantini in gara.
E ricorda che ogni cosa che pensa e prova viene trasmessa al cavallo.
La gestione emotiva e la motivazione sono fattori chiave di successo e vengono creati e gestiti con la mente, chi ha capito l’importanza di ciò non li lascia al caso ma li allena precisamente con un mental coach.
Nel coaching sportivo ed in ogni lavoro che faccio li tratto sempre in maniera approfondita perché sono quelli che ti possono far fare il “passo” in più che serve per vincere.
Avere una mentalità vincente ti porta a provare emozioni “utili” per la vittoria e di conseguenza di trasmetterle al cavallo.
Per ringraziare Tittia e la contrada dell’Onda per le emozioni che io ho vissuto per la prima volta dal vivo, regalo a tutti voi QUESTO BREVE VIDEO.
Complimenti a Giovanni per il suo straordinario Cappotto, con la “C” Maiuscola.
Federico Villani
Per chi vuole rivedere la carriera, c’è il link di Canale 3: Un minuto e 22 secondo da cardiopalma:
http://www.canale3toscana.it/default.aspx?CatID=3&VidID=174